Mastoplastica riduttiva
Riduzione del seno per mammelle molto cadenti e voluminose o per la correzione di asimmetrie mammarie.
La mastoplastica riduttiva è un intervento indicato per le pazienti che presentano un seno voluminoso e ptosico (ipetrofia mammaria o gigantomastia). Rimuovendo cute e ghiandola in eccesso, riposizionando più in alto il complesso areola-capezzolo e rimodellando la ghiandola rimanente, è possibile ottenere una forma del seno più piacevole, correggere le eventuali asimmetrie e ridurre tutti i problemi correlati all’ipertrofia mammaria.
Le tecniche chirurgiche di mastoplastica riduttiva si sono notevolmente evolute negli ultimi anni. Infatti, per seni molto cadenti e voluminosi, tradizionalmente si procedeva all’amputazione e all’innesto del complesso areola capezzolo (intervento di Torek), intervento che permetteva di ridurre le tempistiche e ottenere facilmente buone forme, sacrificando però la sensibilità del capezzolo. Nella mia pratica, non eseguo mai l’innesto del complesso areola-capezzolo, nemmeno per le mammelle più grandi (gigantomastie vere), ma eseguo dei peduncoli porta-areola che ne garantiscono la vitalità e la sensibilità (mastoplastica riduttiva a peduncolo supero-mediale).
La mastoplastica riduttiva è indicata per tutte le pazienti che presentano un seno troppo voluminoso e che ne vogliono migliorare la forma. Inoltre, l’ipertrofia mammaria può essere causa di molteplici disturbi come: dolore alla schiena e al collo, smagliature, dermatiti a livello delle pieghe mammarie, difficoltà nelle attività sportive e, talvolta, un giustificato disagio psicologico. Grazie alla mastoplastica riduttiva è, inoltre, possibile correggere eventuali asimmetrie mammarie di forma e volume, ottenendo un seno piacevole e compatto.
Le consultazioni precedenti all’intervento sono volte a comprendere esattamente il volume mammario desiderato dalla paziente e ad esplicare vantaggi e svantaggi di ciascun approccio chirurgico possibile. Poiché sono possibili molteplici approcci chirurgici differenti, è di fondamentale importanza valutare attentamente la qualità della pelle e della ghiandola e prendere tutte le misurazioni anatomiche, al fine di adattare specificatamente l’intervento sia ai desideri della paziente che alla conformazione anatomica di partenza.
Prima di procedere all’intervento di mastoplastica riduttiva è necessario effettuare una mammografia.
A seconda del risultato desiderato e del grado di ipertrofia mammaria, è possibile procedere alla riduzione mediante tre tipi di accesso chirurgico:
- Cicatrice areolare con round-block – per ipertrofie mammarie iniziali
- Cicatrice areolare e verticale – per ipertrofie mammarie moderate. Se il volume da rimuovere è più importante ma la paziente non desidera avere la cicatrice orizzontale, è possibile associare una liposuzione estesa dei quadranti laterali e mediali della mammella che permette di rimuovere il tessuto mammario in eccesso senza allungare ulteriormente le cicatrici.
- Cicatrice areolare e a T invertita – per ipertrofie mammarie più importanti e gigantomastie vere. La cicatrice orizzontale viene nascosta nel solco inframammario.
Queste cicatrici sono oggetto di una particolare cura per ottenere un risultato quanto più possibile ottimale: eseguo una particolare sutura interna senza alcun nodo, che mi permette di ridurre l’infiammazione sulla ferita e, durante i mesi successivi all’intervento, prescrivo delle medicazioni atte a migliorare ulteriormente la cicatrizzazione.
A seconda dell’importanza della riduzione mammaria, l’operazione può essere effettuata in regime di day hospital o può richiedere il ricovero di una notte in clinica. Al termine dell’intervento viene applicata una medicazione elasto-compressiva che viene rimossa dal chirurgo dopo 48 ore e sostituita con un reggiseno sportivo di contenzione. Il reggiseno sportivo deve essere portato per almeno un mese ma, in genere, è preferibile portarlo il più possibile per i primi due mesi. Non sono presenti punti cutanei da rimuovere.
Le visite postoperatorie incluse sono quindi programmate ad 1 settimana, 1 mese, 3 mesi, 6 mesi e ogni anno successivo all’intervento.
È necessario un periodo di riposo di alcuni giorni ed evitare le attività sportive per 3 settimane. In generale, l’edema che si forma si riassorbe nel giro di 2-3 settimane, così come eventuali ecchimosi. Può essere presente un leggero fastidio a muovere le braccia, soprattutto nei primi giorni, che può essere controllato adeguatamente dalla terapia antidolorifica prescritta. L’intervento di mastoplastica riduttiva non è doloroso.
Il risultato è da subito piacevole ma si devono aspettare 3-6 mesi per apprezzare il risultato estetico definitivo. Le cicatrici, sono inizialmente arrossate e più evidenti, nel giro di 6 mesi-1 anno tendono a schiarire e divenire sempre meno visibili.
Un’eventuale gravidanza successiva alla mastoplastica riduttiva è possibile ma è necessario sapere che, sebbene raramente, l’allattamento può risultare compromesso a seguito dell’eventuale sezione dei dotti galattofori necessaria al riposizionamento dell’areola.
La mastoplastica riduttiva è un intervento con cui è possibile ottenere generalmente risultati estremamente soddisfacenti, a patto che venga eseguito da specialisti in chirurgia plastica ed estetica e che venga effettuato in cliniche a norma. In Italia, purtroppo, non è obbligatoria per legge la specializzazione in chirurgia plastica ed estetica, ed è possibile essere certi che il vostro chirurgo sia in possesso della specializzazione soltanto informandosi all’ordine dei medici di appartenenza. Master di secondo livello o altre denominazioni bizzarre non sono certamente equiparabili.
Sebbene siano rare, le possibili complicanze inerenti alla mastoplastica riduttiva sono quelle classiche di ogni intervento chirurgico: un sanguinamento, che può richiedere un eventuale drenaggio, un’infezione che può richiedere una terapia antibiotica mirata, la riapertura della ferita, le cicatrizzazioni sfavorevoli ed eventuali asimmetrie che possono essere corrette anche con una piccola seduta di chirurgia in anestesia locale. Al fine di ridurre i rischi e i risultati non soddisfacenti correlati a questo intervento, accertatevi presso l’Ordine dei Medici che il vostro chirurgo sia in possesso della specializzazione in chirurgia plastica ed estetica.